NON CANTO PER ESSERE FELICE,SONO FELICE PERCHE’ CANTO
-William James-
Cantare attiva parti cruciali del nostro cervello legate alla memoria, ricordiamo parole di canzoni ed inni imparati tantissimo tempo fa e ad un solo accenno la nostra memoria si attiva e diventa facile il recupero delle parole ed il loro fluire. E questo accade anche alle persone che presentano gravi deficit di linguaggio, che faticano a trovare le parole giuste in una conversazione, ma che di fronte ad una melodia che appartiene al loro passato ritrovano intatte le parole e con le parole la gioia di sentirsi partecipi di quell’esperienza.
Negli anziani che soffrono di demenza il canto e la musica possono diventare un canale di comunicazione molto importante, fanno nascere emozioni ed evocare ricordi del passato soprattutto quando altre abilità stanno venendo a mancare. Recenti studi hanno evidenziato come musica e canto abbiano una valenza terapeutica basata sulla preservazione della memoria musicale anche in fasi più avanzate di malattia, grazie a cui la persona con demenza sembra conservare intatte le abilità e competenze musicali fondamentali, intonazione, sincronia ritmica, senso della tonalità (Jacobsen J.H. et al., 2015).
All’interno del progetto di Stimolazione sensoriale abbiamo individuato al primo piano un piccolo gruppo di persone che pur presentando disturbi del linguaggio potrebbero beneficiare di un ‘attività di canto. Gli obiettivi di tale attività sono molteplici come: fornire uno spazio di benessere, valorizzare le capacità personali, recuperare le parole e la socializzazione.
La verifica del progetto sarà settimanale con il resoconto nella cartella di ciascun residente.